Non è un caso che questa voce del menu sia l’ultima, in quanto raccoglie in sé tutti gli altri trattamenti. In tutti loro è sempre presente l’impegno a far ritrovare un equilibrio tra le tre componenti dell’individuo: corpo, parola e mente. Ma in quest’ultimo è dato un particolare spazio alla “parola”. Spazio alla forza energetica che la parola ha e che può aiutare in maniera sostanziale nel viaggio alla ricerca del proprio Sé superiore; o meglio, essere di ausilio alla ricerca della scintilla divina o del Buddha che è presente in ognuno di noi, come il Cristianesimo o il Buddhismo ci insegnano.
Oggi da più parti si ritiene che ciò che ci accade a livello del corpo fisico vada interpretato come una sorta di avvertimento da parte dell’anima di qualcosa a cui prestare attenzione. Ma spesso siamo distratti, il quotidiano assorbe tutte le nostre forze e la nostra anima si sente costretta a reiterare questi segnali, aumentandone l’energia. E c’è un momento in cui volenti o nolenti ci fermiamo un attimo per chiederci: ma cosa sta succedendo? Perché mi accade questo? Cosa posso fare?
Questa è l’occasione in cui il “consigliere olistico” può supportare un movimento risolutivo di crescita. Perché, alla fine, tutto quello che ci accade porta sulla strada dell’affrancamento dalla sofferenza, donando alla nostra vita la felicità: ogni essere senziente, come afferma il Buddha, ha diritto ad essere felice ed ha dentro di sé gli strumenti per superare la sofferenza che appartiene a questo piano di esistenza.